L’IMPORTANZA DELLA CARTA DEI DIRITTI DEI FIGLI DEI GENITORI DETENUTI

ARTICOLO DI Bambinisenzasbarre

In occasione della Giornata mondiale dell’infanzia, 20 Novembre 2018, l’Autorità garante, il Ministero della Giustizia e l’associazione Bambinisenzasbarre hanno rinnovato la Carta dei diritti dei figli dei genitori detenuti.

 Il Protocollo d’intesa siglato è al suo terzo rinnovo, a conferma dell’interesse che le parti riconoscono alle condizioni che vivono i figli minori di genitori detenuti e alle difficoltà che in tante occasioni si trovano ad affrontare, sia che vivano assieme a loro, condividendone le limitazioni degli ambienti di detenzione, sia che li incontrino in carcere nel tempo loro concesso dalla legge. Il Protocollo Carta dei figli di genitori detenuti promuove infatti l’attuazione concreta della Convenzione ONU sulla tutela dei diritti dei bambini e adolescenti, agevolando e sostenendo i minori nei rapporti con il genitore detenuto e indicando forme adeguate per la loro accoglienza in carcere.

Perché è fondamentale conoscere questo Protocollo?

La Carta dei diritti dei figli dei genitori detenuti riconosce formalmente il diritto di questi minorenni alla continuità del proprio legame affettivo con il proprio genitore detenuto e, al contempo, ribadisce il diritto alla genitorialità dei detenuti.
Soprattutto, il documento istituisce un Tavolo permanente (Art. 9) composto dai rappresentanti dei tre firmatari strumento di monitoraggio periodico sull’attuazione dei punti previsti della Carta, promuovendo la cooperazione tra i soggetti istituzionali e non e favorendo lo scambio delle buone prassi a livello nazionale e internazionale.

Sono 9 gli articoli che nell’interesse superiore del bambino stabiliscono, a secondo gli organi preposti e le relative competenze, questioni come:
1. le decisioni e le prassi da adottare in materia di ordinanze, sentenze ed esecuzione della pena (Art. 1);
2. le visite dei minorenni all’interno degli Istituti penitenziari (Art. 2);
3. gli altri tipi di rapporto con il genitore detenuto (Art. 3);
4. la formazione del personale dell’Amministrazione penitenziaria e della Giustizia minorile (Art. 4);
5. le informazioni, l’assistenza e la guida dei minorenni figli di genitori detenuti (Art. 5);
6. la raccolta dei dati che forniscano informazioni sui figli dei genitori detenuti, per rendere migliori l’accoglienza e le visite negli Istituti penitenziari (Art.6);
7. la permeanza, in casi eccezionali, in carcere dei bambini qualora per il genitore non fosse possibile applicare misure alternative alla detenzione (Art. 7).
8. Istituzione di un Tavolo permanente:
E’ istituito un Tavolo permanente, composto da rappresentanti del Ministero della Giustizia, dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, del Garante Nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale e dell’Associazione Bambinisenzasbarre Onlus, trimestralmente convocato dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, che:
1. Svolgerà un monitoraggio periodico sull’attuazione del presente Protocollo;
2. Promuoverà la cooperazione tra i soggetti istituzionali e non, a diverso titolo coinvolti, con particolare attenzione alla fase dell’arresto, così come all’informazione e alla sensibilizzazione del personale scolastico che opera in contatto con minorenni figli di genitori detenuti;
3. Favorirà lo scambio delle buone prassi, delle analisi e delle proposte a livello nazionale ed europeo.

“La sfida è riuscire a intervenire sulle pratiche di accoglienza e di cura del carcere. La presenza dei bambini in carcere è paradossale quindi radicale nella sua richiesta di normalità e di riconoscimento dei propri bisogni diventati diritti. E questo deve avere una ricaduta positiva per tutti: i bambini stessi ma anche i genitori detenuti, agenti e operatori e, infine, per la collettività” afferma Lia Sacerdote, presidente di Bambinisenzasbarre.

Il Protocollo rende i bambini che entrano in carcere visibili, tutelando il loro diritto a mantenere un legame affettivo con il genitore detenuto e cercando di superare le barriere legate al pregiudizio e alla discriminazione all’interno della società. Tra gli aspetti disciplinati dal Protocollo ci sono le visite all’interno degli istituti, la formazione del personale e l’istituzione di un Tavolo permanente che effettuerà un monitoraggio sull’applicazione del Protocollo avvalendosi anche della rete delle ONG sul territorio. Un lavoro questo fondamentale perché la Carta dei diritti dei figli dei genitori detenuti sia un reale mezzo di trasformazione.

Fonte: https://www.bambinisenzasbarre.org/3-rinnovo-della-carta-dei-diritti-dei-figli-dei-genitori-detenuti/

Fonte : https://www.bambinisenzasbarre.org/carta-dei-diritti-dei-figli-dei-genitori-detenuti/

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